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Gestione ASD e SSD

Accertamento fiscale: conoscere il “nemico”

Giugno 2014 Purtroppo negli ultimi tempi, si constatano sempre di più azioni di controllo dell’Amministrazione finanziaria verso associazioni e società sportive. Oggi, infatti, gli accertamenti degli enti non commerciali risultano essere il pane quotidiano dell’Amministrazione Finanziaria, mentre qualche anno fa si poteva definire come un’attività residuale del Fisco. Data quindi la frequenza e il sempre maggior numero di enti non commerciali che subiscono controlli, si ritiene utile fornire alcune informazioni di base che aiuti chi opera nelle associazioni a gestire questi delicati momenti. Prima di tutto quali sono i tipi di controllo? Come vengono svolti? Quali conseguenze comportano?

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Trasformazione da ASD a SSDARL? Sì, grazie!

 Maggio 2014 Considerazioni del Dott. Claudio Stefani, fondatore di Studio Stefani Negli articoli dei mesi scorsi, abbiamo posto alla vostra attenzione i benefici insiti nelle operazioni di trasformazione da associazione sportiva dilettantistica in società sportiva dilettantistica, nonché la procedura tecnica necessaria per porre in essere tale operazione straordinaria. Questo mese, a chiusura degli articoli di approfondimento sul tema, si vogliono riassumere i concetti, già tecnicamente esposti, in chiave di opportunità e tranquillità personale, soprattutto per i Presidenti delle ASD.

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La trasformazione da ASD in SSDARL: dalla teoria alla pratica

Aprile 2014 Nella scorsa edizione si sono elencati e sviluppati i motivi per i quali è opportuno e vantaggioso porre in essere la trasformazione da Associazione a Società Sportiva Dilettantistica di capitali. In questo numero ci occuperemo invece di quali sono i passi necessari, nella pratica, per realizzare la trasformazione.

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PERCHE’ TRASFORMARE UN’ASD IN SSD

Perchè trasformare un’ASD in SSD

Marzo 2014 La legge 289/2002, art. 90, comma 1 prevede che le disposizioni di cui alla legge 398/91 e successive modificazioni, oltre che le altre disposizioni tributarie agevolative riguardanti le associazioni sportive dilettantistiche, si applicano anche alle società di capitali (e cooperative) sportive dilettantistiche senza fine di lucro. Ma quali sono i motivi che dovrebbero spingere un’ASD a trasformarsi in SSD? Vediamo nel dettaglio i più rilevanti.

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5 per mille: per lo sport confermato anche per il 2014!

 Febbraio 2014  L’art. 1, comma 2051, della L. 27.12.2013 n. 147 (legge di stabilità 2014) ha previsto la proroga della facoltà di destinazione del 5 per mille dell’Irpef anche in relazione alle dichiarazioni dei redditi relative al 2013 (730/2014 e UNICO 2014 PF), secondo le modalità analoghe a quelle applicate negli anni precedenti. Ne consegue che, anche nel 2014, i contribuenti potranno esprimere la scelta di destinare il 5 per mille dell’Irpef a sostegno di determinati enti tra i quali le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI, che svolgono una rilevante attività di interesse sociale.

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Spesometro: le associazioni sportive comunicano anche gli acquisti

Gennaio 2014 L’Agenzia delle Entrate a pochi giorni dalla scadenza per l’invio della “comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva”, fornisce importanti chiarimenti in merito alle operazioni che devono essere comunicate dalle associazioni e società sportive che hanno optato per la L. 398/91. Per i soggetti con detrazione forfettizzata di cui alla predetta norma, rientrano nell’obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva (c.d. Spesometro) non solo le operazioni attive commerciali, ma anche quelle passive, ancorchè non soggette a registrazione. Riguardo agli acquisti promiscui degli enti non commerciali, vanno comunicati, di regola, i soli importi relativi all’attività commerciale; tuttavia in caso di difficoltà a distinguere gli importi riferiti all’attività commerciale da quelli riguardanti l’attività istituzionale, è possibile comunicare l’intero importo della fattura. Si allegano, al riguardo, le “risposte alle domande più frequenti (FAQ) in materia di Enti non comerciali” pubblicato in data 23/01/2014 dall’Agenzia delle Entrate.

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Raccolte pubbliche di fondi: aspetti normativi, fiscali e contabili

Gennaio 2014 Le associazioni e società sportive dilettantistiche, ma anche tutte le altre organizzazioni che operano nel settore no profit, hanno l’occasione di dare vita ad una raccolta pubblica di fondi per dare una “boccata d’ossigeno” alle casse dell’associazione, cercando ulteriori sostenitori, oltre i propri soci, che forniscano il loro appoggio attraverso una generica e volontaria offerta di risorse. La raccolta pubblica di fondi può concretizzarsi in uno spettacolo, una serata evento, un torneo o la vendita di oggetti di modico valore, in occasione di festività nazionali o patronali.

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I compensi corrisposti dalle società e ASD nell’esercizio diretto di attività sportiva

Dicembre 2013 I soggetti che operano all’interno delle asd e ssdarl, con la loro attività di volontariato, essenzialmente gratuita, permettono alle medesime la realizzazione dei propri fini istituzionali, risultando indispensabili per la vita delle associazioni stesse. Il loro impegno, quando possibile, è risarcito tramite la corresponsione di rimborsi forfettari di spesa, indennità e compensi che, data la loro finalità e il particolare ambito di applicazione, sono soggetti ad una specifica disciplina fiscale, che risulta valida sia per le società o asd che applicano il regime agevolato di cui alla L. 398/91 che per coloro che non lo applicano.

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Spesometro enti non commerciali

Ottobre 2013 Tra i soggetti obbligati alla compilazione e presentazione telematica del cosiddetto “Spesometro” (adempimento introdotto dall’art. 21 del D.L. n. 78/2010) rientrano anche gli enti non commerciali. La C.M. 30.5.2011, n. 24, evidenzia infatti che oltre a “tutti i soggetti passivi IVA che effettuano operazioni rilevanti ai fini di tale imposta”, sono tenuti alla presentazione del citato modello anche “gli enti non commerciali, limitatamente alle operazioni effettuate nell’esercizio di attività commerciali o agricole, ai sensi dell’art. 4 del D.P.R. 633/72”: per gli enti non commerciali, quindi, si tratta di un obbligo “parziale”, che non comprende le operazioni effettuate nell’ambito dell’attività istituzionale.

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Erogazioni liberali, quote scuola calcio, condizioni detrazioni IRPEF del 19%

Ottobre 2013 L’associazione sportiva, pur essendo un ente non profit, si trova comunque a doversi interfacciare con molti interlocutori nell’esercizio della propria attività e nell’erogazione dei propri servizi. La legge, in virtù dell’importante ruolo svolto dalle associazioni nel tessuto sociale supporta e incentiva la loro attività garantendo dei benefici a ben determinate categorie di soggetti che con essa si rapportano, da una parte premiando chi le aiuta e dall’altra parte incentivando i possibili utilizzatori dei servizi che esse offrono. E’ bene quindi che, oltre ad una buona conoscenza delle regole fiscali che la riguardano, chi gestisce l’associazione abbia anche una discreta conoscenza dei vantaggi fiscali per poter sfruttare le potenzialità conseguenti.

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