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Legge 3/2012 e ASD: una possibilità per i Presidenti?

Legge 3/2012 e ASD: una possibilità per i Presidenti?

Marzo 2018

La legge 3/2012 individua, per i soggetti non fallibili e per i privati consumatori, uno strumento, da scegliersi fra il piano del consumatore, l’accordo del debitore e la liquidazione, per fuori uscire dalla situazione di perdurante squilibrio creatosi fra il proprio patrimonio prontamente liquidabile e l’ammontare dei debiti complessivamente maturato.

Tra i soggetti non fallibili potrebbero annoverarsi anche le associazioni o le società sportive dilettantistiche, purché non superino anche solo una delle soglie di cui all’art. 1 della legge fallimentare (in sostanza l’attivo patrimoniale dev’essere inferiore ad Euro 300.000, i ricavi lordi devono essere inferiori ad Euro 200.000, i debiti devono essere inferiori ad Euro 500.000). Ecco che quindi le procedure per la risoluzione della crisi da sovraindebitamento potrebbero rivelarsi uno strumento utile per quelle realtà sportive che abbiano maturato debiti ingenti (pur inferiori ad Euro 500.000).

L’utilità dello strumento emerge soprattutto se si pensa che la responsabilità dei debiti di un’ASD è solidale con chi agisce in nome e per conto della realtà sportiva, in prima battuta, il Presidente. Quest’ultimo, in concreto l’Associazione, potrebbe perciò richiedere presso l’Organismo di Composizione della Crisi territorialmente competente in ragione della sua residenza, l’assegnazione di un “gestore”. Si tratta di una figura professionale con i medesimi requisiti per ricoprire la carica di curatore fallimentare o di un notaio, che affiancherà il debitore al fine di predisporre una proposta/accordo ai creditori per il rientro dei debiti o per accedere alla procedura di liquidazione e ne vigilerà la corretta esecuzione.

La legge 3/2012 e le sue interpretazioni dottrinali e giurisprudenziali pongono però dei limiti piuttosto stringenti a chi si vuole avvicinare all’istituto. Nel caso sopracitato, ad esempio, il Presidente dell’ASD dovrebbe mettere a disposizione l’intero proprio patrimonio al fine del soddisfacimento dei debiti dell’ASD, di cui essa non riesca a provvedere al soddisfo, e, ovviamente, anche dei propri personali. Non è possibile cioè, al netto dello stretto necessario per condurre uno stile di vita dignitoso per sé e per i propri familiari conviventi, escludere alcuni componenti del proprio patrimonio dal piano/accordo o dalla liquidazione, così come, nella procedura scelta, si dovrà prevedere il soddisfacimento anche dei debiti personali del Presidente e non solo di quelli associativi. A titolo di esempio, i debiti verso un ipotetico istituto bancario per il mutuo casa, i debiti di consumo (come quelli verso il dentista, il meccanico, le finanziarie per l’acquisto di mobilio o cellulari) o ulteriori altri debiti contratti come privato.

L’importante vantaggio che potrebbe condurre un Presidente di ASD a volere accedere a questo tipo di procedura sta nell’esdebitazione, prevista dall’art. 14 terdecies della l. 3/2012. Al rispetto di alcune stringenti condizioni, in primis la cooperazione e la collaborazione per il regolare svolgimento della procedura, egli potrebbe cioè ottenere di essere liberato definitivamente dai debiti che attraverso la procedura, sua e quella dell’ASD, non si è riusciti a soddisfare. L’applicazione della legge 3/2012 infatti, non necessariamente comporta il soddisfacimento integrale di tutti i debiti, personali ed associativi (purché venga previsto il soddisfo parziale di ciascuna categoria di creditori, secondo il principio di graduazione dei crediti), pertanto al termine del piano/accordo o della liquidazione, rispettati tutti i limiti di cui all’art. 14 terdecies di cui sopra, il Presidente dell’ASD potrebbe vedersi liberato per sempre dai debiti residui, mettendo un punto definitivo alla propria situazione debitoria personale pregressa.

Vale la pena considerare che, in ogni caso, l’esdebitazione non opera per i debiti fiscali che, pur avendo causa anteriore al decreto di apertura delle procedure, sono stati successivamente accertati in ragione della sopravvenuta conoscenza di nuovi elementi.

Considerata la vastità e la complessità della materia, che per ragioni di spazio, si è dovuto trattare in forma semplificata e sintetica, invitiamo i gentili clienti interessati a contattare lo Studio al fine di effettuare un’analisi sul proprio caso specifico.

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