Aprile 2023
Gli eventi catastrofici che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno messo a dura prova le imprese. Tuttavia, il Legislatore ha previsto, e continua a prevedere, tutta una serie di misure atte a contrastarle il più possibile. Da ultimo, l’articolo 3, comma 8, del DL n. 198/2022 (conv. L. n. 14/2023), ha prorogato al 2023 la possibilità di sospendere totalmente o parzialmente gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali dell’esercizio in corso al 31/12/2023.
Tale disposizione è stata introdotta con riferimento al periodo d’imposta 2020 per limitare gli effetti negativi della pandemia da Covid-19. Misura che è stata successivamente estesa al periodo d’imposta 2021 e 2022, ed infine al 2023. Di fatto, il Legislatore ha confermato l’impostazione già assunta negli anni precedenti e finalizzata a neutralizzare, per quanto possibile, gli effetti negati dei recenti eventi quali il conflitto tra Russia e Ucraina, l’incremento esagerato dei costi energetici, l’inflazione elevata, la difficoltà di operare con alcuni consueti partner commerciali, le problematiche legate all’approvvigionamento.
Le imprese che verteranno in stato di difficoltà, potranno dunque prendere ancora in considerazione, tra le varie opzioni, anche questa, pur consapevoli che sarà necessario fornire una informativa adeguata e completa nei documenti di bilancio, descrivendo le ragioni di tale sospensione, quali beni sono stati interessati dalla sospensione e in quale entità non sono stati imputati gli ammortamenti, con l’ulteriore destinazione a riserva indisponibile di utili per un ammontare pari alle quote di ammortamento non imputate in bilancio.