Febbraio 2017
Con il 2017 nasce l’Ispettorato nazionale del lavoro (INL), ossia l’organo che coordinerà le attività di vigilanza in materia di lavoro svolte dagli ispettori delle ex DTL, dell’Inps e dell’Inail.
In particolare agli ispettori Inail è demandato il controllo:
1) su eventuale lavoro nero;
2) sull’attività di soggetti non assicurati INAIL (ad esempio soci dichiaratamente di capitale che invece operano in azienda. Classico il caso dei genitori che hanno fatto il passaggio generazionale ma operano ancora in azienda);
3) sull’esatta qualificazione dei rapporti di lavoro, ad esempio che il soggetto definito “lavoratore autonomo occasionale”, pagato con ritenuta d’acconto, in realtà non sia un dipendente o un parasubordinato;
4) la corresponsione di eventuale fuoribusta;
5) la regolarità di trasferte, rimborsi spese e in generale di ogni voce che non sia compresa nel monte salari denunciato all’Inail/INPS.
In fase di controllo gli ispettori hanno la facoltà di elevare verbale di contestazione:
– sulle sanzioni amministrative legate alle violazioni in materia assicurativa, sulle sanzioni legate alla tenuta regolare del Libro unico, sulla già maxisanzione per il lavoro nero e tutte le residuali sanzioni amministrative in ambito Inail che siano connesse a omissioni premiali.
Il rischio di arrivare a sanzioni da decine di migliaia di euro non è neanche lontanamente paragonabile “al finto risparmio” che si pensa di ottenere con i comportamenti citati ai punti precedenti. Le irregolarità sulla gestione delle retribuzioni non dà risparmio ma apre un “fondo rischi” che potrebbe anche affossare un’azienda.
La maxi-sanzione per il lavoro nero, ad esempio è prevista nelle seguenti entità:
- da euro 1.500 a euro 9.000 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore sino a trenta giorni di effettivo lavoro;
- da euro 3.000 a euro 18.000 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore da trentuno e sino a sessanta giorni di effettivo lavoro;
- da euro 6.000 a euro 36.000 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore oltre sessanta giorni di effettivo lavoro.
Non serve evadere materia imponibile per essere competitivi, le aziende che operano in tal senso mettono una spada di “Damocle” sul proprio futuro.
Si può operare nella totale legalità ed essere competitivi, questo contraddistingue il vero imprenditore!
Lo Studio Stefani è in grado di affiancarvi nel percorso ed ottenere i risultati voluti nel rispetto della vigente legislazione.