Luglio 2021
È sotto gli occhi di tutti l’enorme interesse che sta suscitando la fiscalità agevolata sulle opere di ristrutturazione e riqualificazione energetica del settore edile ed immobiliare.
Con esso è diventato protagonista il “contraente generale o general contractor”, soggetto che funge da interlocutore unico per il committente, assorbendo funzioni aggiuntive rispetto alla mera esecuzione dei lavori quali quelle direzionali, amministrative, finanziarie, fiscali, svolte in proprio o con subappalto.
Diversamente da quanto proponevano inizialmente solo i grossi colossi dell’edilizia e le società finanziarie più strutturate lo scorso anno però, tale figura del general contractor rappresenta e sta rappresentando negli ultimi mesi anche un’ottima opportunità di crescita per le imprese edili o dell’impiantistica in genere del nostro territorio.
Soluzioni pubblicizzate mediaticamente, gratuite e senza alcun costo indipendentemente dai requisiti dell’intervento, call center o piattaforme poco “responsive” e tanta disinformazione dei primi tempi hanno infatti generato spesso scarsa affidabilità ed empatia coi “big”, dando più risalto alla scelta dell’azienda della zona, magari molto meno mediatica ma più efficiente ed incentrata al pratico.
I general contractor locali quindi si sono organizzati di conseguenza con professionisti incaricati sia per la parte tecnica che per la parte fiscale con cui hanno rapporto continuativo, per poter andare incontro alle esigenze dei clienti ed offrire un servizio completo che li metta al contempo al riparo da possibili sorprese future, non snaturando la propria identità flessibile e vicina al cliente ma anzi facendo leva su di essa.
Il vero vantaggio che offrono i general contractor è lo sconto in fattura, facoltà imprescindibile e semplificatrice (specialmente per i condominii) nell’iter che va dall’inizio dei lavori fino alla cessione del credito e fa propendere per tali soggetti.
Al contempo, essendo necessario garantire standard di qualità ed affidabilità professionale elevati, i general contractor di fatto debbono proporsi più come una rete di imprese impegnate nel Superbonus 110% che non come entità a sé stanti. Si creano quindi tavoli di confronto costanti fra contraenti generali, professionisti fiscali, tecnici e committenti nell’interesse del corretto espletamento dell’opera secondo normativa.
Questo paga ed è redditizio nell’economia della buona riuscita degli interventi sia in termini di specializzazione nel Superbonus 110% e altre detrazioni fiscali sugli immobili che nella soddisfazione alle aspettative del cliente.
Come diciamo fin dall’introduzione del Decreto Rilancio, l’onniscienza professionale ed imprenditoriale non esiste abitualmente, figuriamoci in una serie interminabile di provvedimenti normativi che coinvolge ambiti fra loro diversissimi come quella in questione. Essere a disposizione ed essere disposti ad andare a fondo della questione con professionalità arricchendo il proprio bagaglio e mettendolo a disposizione dello specifico intervento riteniamo essere la vera chiave di volta.
In questi mesi la figura del general contractor è stata oggetto di analisi soprattutto perché in diversi sostengono ancora oggi ci siano forti limitazioni nella detraibilità delle prestazioni da esso fatturate ai committenti, alla luce della normativa vigente.
Ed in parte è una posizione condivisibile seppure ci siano diversi aspetti specifici da affrontare per capire quali e in che modalità alcune spese possano comunque essere considerate detraibili.
Le opere intellettuali e professionali che il gc addebita al committente per esempio non rientrano fra le prestazioni oggetto di un contratto di appalto tipico e vanno configurate più propriamente nel concetto giuridico di “mandato senza rappresentanza”. Cambiano di conseguenza le modalità attraverso le quali formalizzare i rapporti in base a detto principio, e quindi anche la collaterale possibilità di generazione del credito fiscale per il committente dipende dalla corretta contabilizzazione delle stesse.
A tal proposito è fondamentale che il general contractor rediga una serie di documentazione probatoria preventiva atta a garantire sia la sua figura che quella del committente nell’opera oggetto di incarico, al fine anche di poter consentire la cessione del credito fiscale e poter far fronte ad eventuali controlli futuri da parte dell’Agenzia delle Entrate, espressasi in diverse occasioni in maniera specifica sulla figura del General Contractor.
Di certo non possiamo considerare semplice l’opera oggetto di incarico del general contractor, ma è senza dubbio al contempo una grossa opportunità da cavalcare per le imprese del nostro territorio.