Il contesto normativo europeo, sulla spinta degli obiettivi assunti in tema di neutralità climatica e non solo, sempre di più impone obblighi in materia di sostenibilità (relativi agli impatti sull’ambiente, agli aspetti sociali e di governo dell’impresa – ESG) fino ad ora principalmente alle imprese di maggiori dimensioni ed agli istituti di credito. Questi soggetti, però, sono tenuti a curarsi anche della sostenibilità della lora “catena di valore”, che in particolare per gli istituti di credito comprende i soggetti finanziati. Le PMI, quindi, e all’interno di queste anche le microimprese (i cui limiti dimensionali a livello europeo sono ben più alti rispetto a quelli previsti a livello nazionale in tema di bilanci e precisamente 450.000€ di totale attivo patrimoniale, 900.000€ di ricevi netti e 10 quale numero medio dei dipendenti annui) saranno chiamate a fornire informazioni e documentazione che permetta di definire il grado di rischio del soggetto associato a fattori ESG.
E’ già in corso, da parte degli Istituti di credito, l’utilizzo di mappe che evidenziano i rischi climatici e ambientali. Dei singoli sotto settori economici nel rispetto delle raccomandazioni fornite in tema di vigilanza, con l’obbligo di analisi più approfondite nei confronti dei clienti appartenenti ad aree economiche a rischio ESG più elevato che tengano in debito conto il probabile impatto futuro della regolamentazione ESG sulla posizione finanziaria del cliente.
Così come peraltro dagli stessi istituti sono allo studio prodotti finanziari destinati a soggetti che rispettino determinate condizioni di basso rischio ESG, o che vogliano investire nella riduzione dell’impatto di tali fattori (vedi a mero titolo di esempio Banca Intesa con il progetto Crescibusiness Progettiamo Sostenibile o con il prodotto S-Loan Progetti Green).
Il Ministero dell’Economia, unitamente ai Ministeri delle Imprese e dell’Ambiente e avvalendosi della collaborazione di banca d’Italia, Consob, Ivass e Cosip ha di recente emanato un Documento denominato Dialogo di sostenibilità tra PMI e Banche finalizzato ad uniformare, semplificando e riducendo gli oneri a carico delle PMI, la tipologia di informazioni di sostenibilità modulandone l’impatto in base alla dimensione dell’impresa. L’obiettivo chiaramente è quello di fornire uno strumento di lavoro che possa essere utilizzato ed accettato dal sistema definendo i criteri di misurazione e descrizione dell’impatto dei fattori ESG in capo ad ogni azienda, di qualsiasi dimensione si tratti.
E’ fondamentale , quindi, che le imprese anche micro inizino a raccogliere le informazioni minime necessarie in modo da non essere impreparati di fronte alle eventuali richieste dovessero queste pervenire da clienti, fornitori o istituti di credito.
Il nostro Studio è disponibile e si propone quale valido aiuto nell’individuare il livello minimo quantitativo e qualitativo delle informazioni necessarie, collaborando con i propri assistiti nella formazione del prospetto documentale sugli impatti dei fattori ESG in azienda e nel valutare quale sia il miglior approccio attuale e futuro della stessa azienda i fronte a tali impatti.