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E-commerce: tempesta di novità ed effetto Brexit

E-commerce: tempesta di novità ed effetto Brexit

Febbraio 2020

Come comunicato dall’Agenzia delle dogane in un comunicato del 29 gennaio scorso, l’accordo di recesso del Regno Unito dall’Unione Europea non comporterà variazioni in termini di libera circolazione delle merci, dei servizi, dei capitali e delle persone fino al 31/12/2020. Se la teoria è questa, nella pratica, gli effetti della Brexit nel commercio elettronico si sono sostanziati con innumerevoli account di vendita sulle varie piattaforme e marketplace in default e/o bloccati.

Consola perlomeno aver ricevuto notizia ufficiale che gli scambi continueranno almeno per quest’anno ad essere considerati “intracomunitari” per i canali di vendita diretti (siti di proprietà) nei quali è stato molto difficoltoso gestire questa fase di passaggio senza chiarimenti ma con ordini e rapporti con la clientela in essere.

La soglia di vendita a consumatori privati entro la quale il cedente italiano deve sottostare per non doversi obbligatoriamente dichiarare fiscalmente e applicare la normativa “di destino” nel Regno Unito sarà quindi ancora di 70.000 sterline.

Le soglie intraunionali sono rimaste confermate ai livelli del 2019 anche in tutti gli altri Paesi, ma sarà nel 2021 con l’introduzione del regime Moss anche per il commercio elettronico indiretto, al momento non previsto diversamente da quanto qualcuno poteva pensare, che avverrà il vero spartiacque col passato.

Con l’estensione a tutte le zone europee della soglia limite di 10.000 euro per nazione, per poter applicare la normativa fiscale del Paese di origine, sostanzialmente tutti gli operatori e-commerce dovranno attivarsi e adeguarsi a strutturare un impianto amministrativo e fiscale idoneo alla gestione della propria attività.

Il suggerimento è quello di analizzare la questione per tempo, attivandosi per regolarizzarsi, anche e soprattutto in tutte quelle attività on line non ancora dichiarate.

Coi regimi di compliance attivati fra le Entrate dei vari Paesi di destinazione del prodotto e gli intermediari digitali (marketplace) e ancora i colossi finanziari di ricezione denaro (es. pay pal), sanzioni e provvedimenti contro gli abusivi saranno sempre più frequenti.

Mondo e-commerce in continua evoluzione quindi, occhi aperti.

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