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Agosto 2024

La Corte di Cassazione, con la sentenza 25.03.2024, n. 8005,  ha riaffermato il principio già sancito con precedente sentenza n. 24471/2022 secondo cui si rende necessaria una specifica decisione dei soci per poter dedurre fiscalmente il compenso spettante agli amministratori. In altre parole, non è sufficiente che sussista una generica previsione del diritto alla percezione di un compenso anche se prevista nello statuto societario, se questa non è determinata nel quantum e a nulla può valere la supposta implicita accettazione di un compenso attribuito all’ amministratore in sede di delibera di approvazione del bilancio.

Per i giudici della Cassazione, ai fini della deducibilità del compenso degli amministratori di società di capitali, è necessario che ne risulti la quantificazione nello statuto o in una esplicita delibera assembleare in quanto il combinato disposto degli artt. 2364 e 2389 C.C. ha natura imperativa nel contenere una distinta e specifica previsione che non può in alcun modo essere disattesa.

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