Gennaio 2024

Dal 30 dicembre scorso è in vigore il Decreto che dovrebbe regolare, condizionale d’obbligo data la materia e i precedenti, l’ultimo periodo di spettanza delle agevolazioni fiscali maggiorate sugli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica.

Lo stesso Decreto ha previsto che nelle ipotesi di credito al 110% o al 90% oggetto di cessione e sconto in fattura entro il 31/12/2023 di un SAL, lo stesso non possa essere oggetto di recupero/rimborso anche in caso di mancata ultimazione dei lavori o che in forza di essa non si raggiunga il miglioramento energetico di 2 classi richiesto dalla norma.

Di fatto quindi la detrazione al 110% o al 90% spetta anche in caso di cessione o sconto su sal intermedio, senza che il cliente provveda all’esecuzione, nel 2024, del SAL finale.

La restituzione dell’indebita detrazione è prevista quindi solo nei casi manchino gli altri requisiti previsti dalla norma, o in caso di compensazione eccedente/irregolare.

Per i contribuenti che al 31/12 non avessero concluso i lavori è previsto un contributo a fondo perduto le cui modalità di erogazione e richiesta saranno diramate con DM del MEF.

Il contributo sarà spettante a condizione che il contribuente abbia un reddito di riferimento fino a 15.000 euro e che abbia eseguito e certificato lavori almeno per il 60% dell’intera opera.

Il divieto di esercizio delle opzioni di cessione e sconto in fattura introdotto dal Decreto Cessioni DL 11/2023, ricordiamo che non opera per le demolizioni e ricostruzioni con richiesta del titolo abilitativo precedente al 16 febbraio 2023, per i condominii con delibera assembleare e CILAS di inizio lavorio entro il 16/02/2023 o nei piani di rigenerazione urbana , recupero del patrimonio edilizio e riqualificazione urbana, con richiesta del titolo abilitativo fatta entro il 29/12/2023 nei casi di demolizione e ricostruzione.