Studio Certificato Sistema Qualità ISO9001
Commercialisti, Consulenti del Lavoro ed Avvocati
20 professionisti e 30 collaboratori qualificati al servizio delle imprese

Riforma del Lavoro Sportivo: Domande e Risposte

Riforma del Lavoro Sportivo: Domande e Risposte

Dicembre 2022

Si pubblicano alcune domande/risposte in materia di LAVORO SPORTIVO.

D. Il volontario potrebbe svolgere gratuitamente la mansione di segretario ed invece essere retribuito per lo svolgimento del ruolo di allenatore?
R. No. Il volontario, per definizione, presta la propria opera esclusivamente in modo gratuito e non può mai essere compensato per quanto fa. Può avere diritto esclusivamente al rimborso delle spese vive sostenute, su presentazione di nota spese analitica e rimborso chilometrico per i viaggi al di fuori del territorio comunale di propria residenza, applicando le tariffe ACI, relative all’autovettura in uso.

D. Quali sono gli adempimenti che l’ASD deve porre in essere per usufruire del lavoro volontario?
R. Il volontario dovrà essere assicurato per responsabilità civile; è opportuno condividere una lettera d’incarico che metta in evidenza il motivo per cui l’attività viene prestata gratuitamente e da dove risulta la residenza del volontario; potrebbe essere opportuno tenere il registro dei volontari, anche senza vidimazione.

D. Il volontario può percepire i 150 € mensili di rimborsi autocertificati, come nel caso delle APS?
R. No.

D. Il volontario deve per forza essere un associato?
R. No, non necessariamente.

D. Se il volontario è un dipendente pubblico deve essere autorizzato dalla sua P.A. di appartenenza?
R. No, è sufficiente la preventiva comunicazione.

D. Esistono ancora i professionisti e i dilettanti, dal punto di vista del contratto di lavoro?
R. No. Esiste esclusivamente il lavoro sportivo, che potrà essere svolto sia da sportivi dell’area del professionismo, che del dilettantismo. Ed il lavoro sportivo potrà essere svolto tramite rapporto di lavoro subordinato o autonomo; in quest’ultimo caso o con partita iva o come collaborazione coordinata e continuativa.

D. Qualsiasi mansione svolta in un impianto sportivo potrà essere configurata come lavoro sportivo?
R. No, in quanto la categoria dei lavoratori sportivi è tipizzata, per cui in essa vengono ricomprese esclusivamente le seguenti figure: atleti, istruttori, direttori tecnici, direttori sportivi, preparatori atletici e direttori di gara. Inoltre le federazioni potranno individuare ulteriori figure considerate essenziali per la manifestazione sportiva ed essere quindi ricomprese nel lavoro sportivo.

D. Se l’allenatore svolge quindici ore di lavoro settimanali, come dovrà essere inquadrato?
R. La riforma dello sport ha introdotto, per il dilettantismo, una presunzione relativa tale per cui, se il lavoratore sportivo non supera le diciotto ore di lavoro settimanali, al netto del tempo per le gare, automaticamente può essere inquadrato come co.co.co.. Ciò significa che spetta al lavoratore, o agli enti preposti al controllo, dimostrare che non si tratta di lavoro autonomo, ma subordinato. Tuttavia, in presenza dei requisiti necessari, in particolare dell’etero direzione, l’allenatore potrà anche essere assunto come lavoratore subordinato, anche se non supera le diciotto ore. Di fatto la norma introduce un’agevolazione/semplificazione, che può essere superata dalla volontà tra le parti.

D. Se l’istruttore di nuoto lavora 25 ore settimanali, posso comunque inquadrarlo come co.co.co?
R: Sì, ma l’onere della prova, circa il fatto che non si tratta di lavoro subordinato, ricade sul datore di lavoro.
D. Il segretario come bisogna inquadrarlo?
R. Il collaboratore di segreteria non è un lavoratore sportivo, per cui per questa figura non valgono le considerazioni esposte sopra. L’unica agevolazione introdotta per questa figura è che a livello previdenziale e tributario possono essere applicate le stesse regole del lavoro sportivo, in caso di inquadramento come co.co.co.

D. Chi è pubblico dipendente può essere un lavoratore sportivo?
R. Sì, previa autorizzazione del datore di lavoro pubblico.

D. Qual’è il trattamento fiscale e tributario di un giocatore che dal 2023 incasserà 10.000 euro all’anno?
R. L’atleta dovrà essere assicurato INAIL. Fino a 5.000 nulla è dovuto. Sui rimanenti 5.000 € dovrà essere conteggiata la contribuzione, pari al 26% circa, di cui 1/3 sarà trattenuto al lavoratore e 2/3 saranno a carico dell’ente sportivo. Però fino al 2027 l’imponibile contributivo potrà essere ridotto alla metà, per cui i contributi da versare, conteggiati su 2.500 euro, ammonteranno a 650 euro circa, di cui 216 saranno trattenuti al lavoratore, che quindi globalmente, nell’anno, incasserà poco meno di 9.800 €.
Nessuna imposta sarà dovuta.

D. Come dovranno essere retribuiti i soggetti che si occupano delle pulizie, della guardiania, delle manutenzioni, gli addetti bar, etc.?
R. Con le modalità ordinarie, non si tratta di lavoro sportivo.

D. Come si farà ad accedere al RAS (registro attività sportive)?
R. Tramite spid del legale rappresentante.

D. Cosa si dovrà comunicare al R.A.S?
R. Ancora non è noto, ma si suppone tutti i dati concernenti il contratto di lavoro sportivo, indipendentemente dall’importo pattuito per la prestazione.

D. E’ vero che sarà obbligatorio il DVR?
R. Sì.

D. Se il presidente è già in possesso del certificato relativo al corso di primo soccorso e antincendi, avendoli seguiti per motivi di lavoro, dovrà nuovamente seguire i corsi?
R. No, in quanto i certificati sono nominativi e non correlati al tipo di attività svolta.

D. Come funzioneranno i premi?
R. Potranno essere erogati per particolari meriti sportivi e saranno considerati un reddito diverso, tassato alla fonte con ritenuta del 20%, a rivalsa facoltativa.

Hai bisogno di Consigli o Assistenza?

Conosciamoci in un primo appuntamento gratuito o richiedi una consulenza

Studio Commercialisti, Consulenti del Lavoro ed Avvocati - Assistente contatti form

Ricerca Rapida

POSSIAMO ESSERTI UTILI?

Che cosa non hai trovato?

Possiamo Esserti Utili?